martedì 27 luglio 2010

Parte della politica rimette al centro della discussione la questione morale e la tematica della legalità.

“Ci sembra quanto meno curioso che, nel momento in cui qualcuno in un partito chiede una verifica di legalità, senza per altro lanciare accuse di nessun tipo ma chiedendo il coinvolgimento di tutti, venga minacciato, perché di minacce si tratta, di essere espulso dal partito stesso.” - Lo sostiene Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp - il Sindacato Indipendente di Polizia – entrando, da osservatore, nel dibattito politico attuale che sta animando la politica italiana e soprattutto il partito di maggioranza relativa in Italia. “E se non fosse curioso, ci sembrerebbe quantomeno inquietante pensare che, visto che questa verifica di legalità riguarda uomini di Governo che dovrebbero avere tutto l’interesse a mostrarsi al Paese in maniera specchiata, ci sia qualcuno che invece non vuole che si arrivi fino in fondo a una verità, che se da un lato per i protagonisti potrebbe essere solo scomoda, per il Paese sarebbe devastante. Allora la domanda sorge spontanea - dice Franco Maccari - perché piuttosto che vivere con la cappa del sospetto sulle proprie teste e soprattutto piuttosto che gettare l’intero Paese e l’intero sistema democratico nell’angoscia che sia accaduto qualcosa di inenarrabile, il Pdl non diventa collaborativo soprattutto al suo interno?”.
“Non è una sorta di giustizialismo da piazza quello che si chiede, né l’indizione di processi sommari che vengano celebrati al di fuori dai luoghi deputati, ma un normale quanto sano percorso democratico che accolga le istanze e le preoccupazioni di una parte che, questo è certo, non è solo una parte politica ma anche una parte consistente del Paese, e le svisceri al punto da individuare precise responsabilità. Il solito metodo del "parlar d’altro per non parlare delle cose importanti" ha stancato ha esaurito il suo effetto depistante. La gente ora vuol sapere, ma soprattutto il Paese deve conoscere la verità. Ecco perché, - conclude il Segretario Generale del Coisp - pur senza prendere posizioni personali e personalistiche, noi crediamo che laddove ci sia anche un minimo sospetto, i responsabili debbano compiere un atto di grande coraggio, chiarire le loro posizioni rispetto alle vicende che li vedono coinvolti e dove e se necessario ripartire. Non ci piacciono i metodi da "signorsì" che alcuni leader del Pdl vorrebbero imporre. La politica e la gestione della cosa pubblica non è solo cosa loro, ma interesse di tutti. Questo significa difendere la legalità.”

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